La frontiera si è chiusa alle loro spalle con un colpo secco, come se si serrasse un pesante catenaccio, come una punizione più che un’insperata fortuna. Rawand è di Jenin, nel nord della Cisgiordania, in Palestina. Ilaria è italiana, ma vive a Betlemme. Entrambe vogliono tornare in quella terra da cui oggi non si può uscire.
Rawand sorride senza accenno d’incertezza, nell’autunno troppo caldo di Milano: “L’arte è la lingua del mondo… L’arte cambia le cose”. Bisogna tornare, perché creare è resistere mentre la violenza conduce solo ad altra violenza. Bisogna che la Palestine narri se stessa.
A Base, il complesso industriale dell’ex-Ansaldo, Rawand e Ilaria sono tra i “Pionieri della creatività” arrivati da ogni lembo del pianeta per incontrarsi nell’evento “A Creativity Revival”. Donne e uomini, sostenuti dalla Molenskine Foundation, convinti che l’immaginazione abbia il potere di trasformare un’arida sterpaglia in un giardino, esattamente come Rawand Arqawi, insieme ad altri artisti, ha mutato uno spazio vuoto e senza arredi nel Fragments Theatre, teatro e centro culturale nella città vecchia di Jenin.
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Rawand Arqawi/ photo credits: Luca Dimoon -Moleskine Foundation